Chirurgia Orale

Denti inclusi. Denti o radici inclusi colpiti da traumi, che non hanno abbastanza spazio per erompere o che non sono trattabili con metodi conservativi, possono innescare sintomi dolorosi e patologie che conducono alla loro estrazione. A seconda dei casi, individuiamo la procedura più adeguata – estrazione semplice o chirurgica – per eliminare il dolore e l’insorgenza di ulteriori infezioni e patologie. L’estrazione chirurgica più comune è quella dei denti del giudizio che non sempre erompono correttamente in arcata per mancanza di spazio, ostruzione o anomala inclinazione.
Subito dopo, come frequenza di inclusione, vi sono i canini. Questi, infatti, possono permanere in condizioni di inclusione per la presenza dei denti da latte, per la mancanza di spazio o per un’anomala posizione del dente stesso, rendendo necessaria la loro rimozione o il recupero chirurgico-ortodontico. Nei pazienti giovani cerchiamo, in prima istanza, di riportare in maniera chirurgico-ortodontica il canino in arcata (aggancio con catenella). Nei pazienti più anziani, in cui i denti sono privi di forza eruttiva, si procede direttamente alla rimozione del dente incluso ed, eventualmente, all’inserimento di un impianto.

Innesti ossei a prelievo intra-orale. Nei soggetti con deficit ossei e impossibilitati ad eseguire una terapia implantare è possibile procedere con un prelievo di osso da siti intra-orali (generalmente dalla branca montante della mandibola e, più raramente, del mento) al fine di effettuare una ricostruzione dei mascellari sino a 3-4 cm.
Un argomento controverso è rappresentato dall’età maggiormente indicata alla quale poter effettuare un prelievo intra-orale, con successivo innesto osseo. Solitamente si procede dopo la maggiore età, ma noi di Odontosalus riteniamo che si possa iniziare anche dai 15-16 anni in quanto, col passare del tempo, si va incontro ad un crescente riassorbimento dell’osso interessato dal deficit (osso nativo). Riteniamo pertanto che sia più utile iniziare prima possibile per evitare interventi più indaginosi. Di contro, non ci sono limiti massimi di età per questo tipo di intervento, fermo restando l’incompatibilità a effettuare prelievo, innesto e inserzione impianti, in pazienti con gravissima osteoporosi, con malattie a carattere generale quali neoplasie o pazienti in trattamento radioterapico-chemioterapico.

Neo-formazioni benigne e maligne dei tessuti duri e molli del cavo orale.
Tessuti molli Possono essere interessati dalla presenza di neo-formazioni benigne, quali ranule, cisti, papillomi e fibromi, o lesioni pre-cancerose, vescicolo-bollose, ulcerative, bianche, rosse, pigmentate e verrucose, note come disordini potenzialmente maligni. Se non curate, le lesioni pre-cancerose possono arrecare danni molto gravi. Per questo motivo è importante la diagnosi pre-operatoria e mininvasiva che ricorre all’utilizzo della citologia, di agoaspirati con biopsie, di biopsie mono o multifocali. I tessuti molli del cavo orale sono anche interessati da lesioni maligne quali il carcinoma spino-cellulare delle guance, della lingua e del pavimento orale, la patologia più frequente.
Il nostro obiettivo è quello di intraprendere una terapia mirata (medica e/o chirurgica) alla malattia, evitando di sottoporre il paziente a trattamenti non necessari o inadeguati. È essenziale, in ogni caso, la prevenzione: occorre sottoporsi a controlli medici periodici ogni sei o 12 mesi.
Tessuti duri Possono essere interessati dalla presenza di neo-formazioni benigne quali osteomi, cisti, fibromi e fibromi ossificanti e neo-formazioni maligne come l’osteo-sarcoma, formazione piuttosto rara che può colpire le ossa del massiccio facciale.

Osteonecrosi dei mascellari Patologia che colpisce l’osso dei mascellari, generalmente causata dall’uso di bifosfonati, farmaci indicati per la cura dell’osteoporosi. Tali farmaci generano un addensamento osseo non ben vascolarizzato che diventa quasi un corpo estraneo all’interno dell’osso, determinando quindi una necrosi della mucosa sovrastante e una comunicazione con il cavo orale. Le continue infezioni determinano un peggioramento anche grave di questa lesione. Altri fattori che concorrono nella formazione delle osteonecrosi sono la radioterapia testa e collo, i sequestri ossei su base iatrogena dovuti, molto spesso, a estrazioni dentali e, come confermato da studi recenti, le terapie biologiche con anticorpi mono-clonali.